Animals…e una nuova passione: la fotografia!

Per ridere un po’…

Fecondazione assistita. Un diritto “fuori legge”

Tornata commossa da un incontro estremamente interessante tenutosi  nel pomeriggio presso il centro culturale di ” LO SPAZIO DI VIA DELL’OSPIZIO” di Pistoia, non posso rinunciare a buttar giù due righe su ciò di cui si è discusso (permettendomi  inoltre di sfruttare il titolo dell’ evento perchè non avrei potuto trovare parole più esaustive).

Tema di quest’oggi la famosa legge 40 che regolamenta la fecondazione assistita e che pone innumerevoli limiti al diritto delle coppie italiane di avere un figlio.

Nasciamo, cresciamo e raggiunto lo sviluppo sessuale il mondo intero ci dice che possiamo procreare.

Niente di più semplice, si direbbe,  di un giuovane e aitante spermatozoo che feconda un affascinante ovocita.

Eppure persino la Bibbia, Vaticano e affini che non hanno mai smesso di sbirciare tra le lenzuola dei fedeli ci  ricordano le peripezie coniugali alle quali dovette far fronte il povero Abramo per concepire un figlio (tutta ‘sta fatica per poi tentare di immolarlo ancora bambino in nome di Dio?! Vabbè i grandi misteri della religione..)

Problemi di sterilità e infertilità (termini questi che nell’accezione comune sono definiti sinonimi ma che in realtà sottendono significati scientificamente molto diversi) affliggono ad oggi il 30percento delle coppie.

In Italia tali problematiche non vengono annoverate come malattie e l’idea di avere a tutti i costi un figlio alla gente comune suona come una strana “cosa” contronatura. Una sorta di Chimera dei giorni nostri.

Cosa è accaduto alla nostra società negli ultimi 40 anni? Dove sono finiti gli squadroni di calcio dei nostri nonni?

Il disagio più che di tipo medico-patologico deve essere considerato sociale: l’aumento del livello di istruzione della popolazione, l’emancipazione della donna, il precariato lavorativo influiscono notevolmente sull’avanzamento progressivo dell’età in cui si desidera (ma è più realisticodire “Si PUò”) avere un figlio.

Voi direte: “Embè? Ce sta la procreazione assistita! Ecchevvuoichesia!”

E invece fino al 2009 , anno in cui si è riusciti a modificare migliorandoli i punti salienti della legge 40, il sogno del concepimento era una vera e propria corsa ad ostacoli in cui ad avere la meglio non era la coppia di innamorati ma la Legge, piegata agli anacronistici pseudo-principi religiosi in cui l’idea di concepimento e di essere umano tramandata dalla Chiesa e dal “bigottato” in genere stravolge la realtà scientifica.

Oggi la situazione sembra più rosea: la sentenza di cassazione ha destituito di valore legale molti punti della legge in questione ma restano ancora parecchi interrogativi sull’uso di tecniche come la fecondazione eterologa.

Si fa necessaria una maggiore attenzione delle istituzioni, delle politiche e dell’opinione pubblica sul tema affinchè possa essere concesso a queste persone il fondamentale diritto alla felicità.

Acqua BENE COMUNE!

 

E’ un nostro dovere morale votare SI’ per dire NO al nucleare

Immigrazione tra xenofobia, indifferenza e poca memoria…

Alla luce dei tragici avvenimenti che hanno visto protagoniste le popolazioni del Nord Africa in questi ultimi mesi torna a prendere vita il problema dell’immigrazione di massa e quello dell’accoglienza.

Il quadro generale ritrae a tutt’oggi un’ Italia incapace di trovare una soluzione a  questo annoso disagio nazionale sia a livello logistico, per mancanza di strutture adeguate, sia per motivi “morali”, per i vari e immancabili “fora di ball” di turno.

Di fronte a tragedie come quella di ieri, in cui al largo delle coste africane hanno perso la vita trecento persone ,tra cui numerosi bambini, inghiottite dalle onde di un mare in tempesta, mi domando quale sia il limite dell’egoismo umano e quanto sia breve la memoria di ciò che siamo stati: un tempo migranti poveri, maltrattati,umiliati, costretti a mostrare denti e capelli ai controllori d’ oltreoceano; oggi xenofobi e indefferenti padroni di vite, capaci di ignorare il fondamentale diritto di ogni uomo di essere accolto nel modo più dignitoso possibile, abili nel giocare con la sorte di persone come se queste fossero semplicemente pacchi postali da rimbalzare in un comune piuttosto che in un altro.

Nucleare?

Fukushima è un deserto. Polveri grigiastre portate dal vento rendono funerea un’ atmosfera già segnata dal dolore. Sono migliaia le vittime del grave terremoto che ha colpito l”isola del Pacifico. Tutto  fa paura.

Nell’aria, nel mare un mostro invisibile circonda ormai ogni cosa. Si nutre di vita. Contamina. Il nucleare fa paura.

E come succede sempre in occasioni di grandi disastri (sì, perchè all’Italia piace il dramma ed è solo con il dramma che si risploverano vecchie discussioni su temi di importanza vitale, ormai finite nei meandri più reconditi delle menti)  il nostro paese esce dal letargo e inizia a porsi degli interrogativi.

Nucleare sì o no?

Ma attenzione!

Ciò a cui parteciperemo il 12 Giugno sarà un Referendum abrogativo, così come contemplato dalla costituzione italiana. Dunque il quesito a cui dovremo rispondere sarà del tipo:” vuoi abrogare la legge in vigore che permette di costruire centrali nucleari su suolo italiano?” Rispondi Sì se sei contrario alla legge e No se desideri che il paese si avvalga di questo sistema.

La mia opinione in merito è la seguente: un paese come il nostro in cui ogni giorno dobbiamo far fronte ai soprusi delle mafie che corrodono il sistema economico, un paese in cui non riusciamo a smaltire rifiuti, in cui nemmeno nel quotidiano sappiamo selezionare la carta dalla plastica, in cui i giovani laureati preferiscono emigrare all’estero pur di non restare decenni nel precariato vi sembra OGGETTIVAMENTE in grado di costruire centrali nucleari e saperne controllare i rischi? E inoltre qualora esistesse qualcuno a favore del nucleare (fonte energetica che io ritengo un vero e proprio suicidio di massa) dove desidererebbe installare una centrale? Dubito che potremmo mai sentire quel qualcuno rispondere “Sarebbe perfetto se fosse proprio vicino a casa mia!”

Giuramento di Ippocrate…

« Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

  • di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento;
  • di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
  • di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario;
  • di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;
  • di astenermi da ogni accanimento diagnostico e terapeutico;
  • di promuovere l’alleanza terapeutica con il paziente fondata sulla fiducia e sulla reciproca informazione, nel rispetto e condivisione dei principi a cui si ispira l’arte medica;
  • di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
  • di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina;
  • di affidare la mia reputazione professionale esclusivamente alla mia competenza e alle mie doti morali;
  • di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
  • di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
  • di rispettare e facilitare il diritto alla libera scelta del medico;
  • di prestare assistenza d’urgenza a chi ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’autorità competente;
  • di osservare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
  • di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione.

»

Mi presento

Ciao mondo! (banale citazione presa in prestito dal caro WordPress)
Sono Asiledream, alias Asile Ittehcram, alias Elisa (nome, quest’ultimo, che preferisco di gran lunga ma ultimamente mi sono fatta un po’ prendere la mano dal “CIBERSPAZIO” e alle bimbaminkiate, nell’era oscura degli EMO, ormai è difficile rinunciare!)
Ecco svelato il mistero che affligge le menti del PAMF e che mette in discussione la mia nazionalità!
E’ la prima volta che indosso le vesti di una blogger seria dato che ho utilizzato in passato msn con effetti pietosi, infiocchettando il blog di commenti adolescenziali e tragicomici.
Faccio parte di quel 10percento di studenti, a detta del Formiconi, che alle parole hardware e software risponde con la pelle d’oca.
Per mia scelta liberissima e volontaria (ahahah), come tutti voi ,ho quindi deciso di aprire questo spazio per parlare un po’ di ciò che ad oggi mi interessa di più: medicina, arte e impegno sociale.
Quindi vi annoierò a morte, ma pazienza.

Spiego l’ultimo punto visto che gli altri due sono abbastanza scontati: da anni, dato che non si vive di solo studio, cerco di interessarmi alla vita attiva della mia città prestando servizio di volontariato, insieme ad alcuni miei cari amici, presso istituti AIAS, grazie ai quali ho avuto modo di relazionarmi al complesso mondo della disabilità, e partecipando in tempi più recenti, in qualità di informatrice nelle scuole, alle iniziative promosse da LIBERA (associazioni, nomi e numeri contro le mafie).
Sono vicina, pur non prendendone parte direttamente, alle realtà di Emergency e all’etica di Altromercato, consumo critico e commercio equo.

I primi punti invece, seppur ovvi nei loro significati, rappresentano un po’ quella che sono: in bilico tra un animo affascinato dal disegno, nel quale mi diletto nel tempo libero, dal teatro, dalla musica, da tutto ciò che ti fa spalancare gli occhi e le orecchie di meraviglia e dalla Medicina che ho rinominato “l’arte dell’umanità”, che parla la lingua della scienza ma sa comunicare all’uomo con il linguaggio della vita e che ci ricorda costantemente che nasciamo uguali, proviamo dolore e gioia nelle stesse identiche proporzioni e nonostante la continua, esasperata e affannosa ricerca dell’eterna giovinezza e del guadagno facile siamo destinati a chiudere tutti, nudi e fragili come siamo nati, questo meraviglioso cerchio che chiamamo esistenza.

Nella Medicina degna di essere chiamata tale non esiste il povero, il ricco, il razzista o l’extracomunitario, il bastardo o il magnanimo. Esiste solo e soltanto l’uomo.

L’ora delle perle di saggezza è fortunatamente conclusa.

D’ora in poi parlerò assai poco di me perchè preferirei discutere con voi su questioni di natura varia e variabile: non perderò occasione per “sponsorizzare” le iniziative di LIBERA e per rompervi le scatole su argomenti scottanti (niente di osè però eh!).

La messa è finita. Andate in pace. Amen
Ah no!
Alla prossima bloggata.